SONO
SOLO RAGAZZINI....O NO?
Una
normale mattina di qualche giorno fa a meno di cinque metri da uno
dei tanti check point sparsi per la città, che impediscono il libero
movimento ai soli palestinesi, assisto a questa scena: quattro
ragazzini coloni, il più grande avrà avuto non più di 13 anni,
incontrano lungo il loro cammino un bambino palestinese di circa 8
anni di età. Alla scena assistono, oltre ai militari oziosi al check
point, un signore palestinese di circa 60 anni di età con sua moglie
e io.
I
quattro coloni si avvicinano al bambino palestinese ed iniziano prima
ad urlare qualcosa, poi qualche spinta, e poi uno dei quattro cerca
di dare un pugno al bambino che per fortuna riesce a parare con il
braccio.
Io
mi precipito correndo e urlando di smettere e i ragazzini, vedendomi
arrivare si allontanano con tutta calma ridendo. La prima cosa che
faccio, insulto i militari, in italiano, chiedendo loro, in inglese,
come mai non fossero intervenuti per fermare l'aggressione. Loro non
mi degnano neanche di una risposta, limitandosi a guardarmi con aria
stanca e interrogativa. Mi avvicina il signore palestinese e, vedendo
che sono straniero mi dice: “hai visto? Hai visto cosa succede ai
palestinesi? Non si può camminare tranquillamente per strada e non
possiamo difenderci, perchè se tocchiamo un colono finiamo subito in
carcere”. Poi si allontana...
Io
allora mi avvicino al bambino e gli chiedo se va tutto bene. Lui mi
risponde in malo modo: “no!” e continua per la sua strada.
Certo
che no, che domanda stupida faccio? Certo che non va tutto bene,
niente va bene, è tutto sbagliato, perchè quello che ho visto non
era una “normale” zuffa fra ragazzini magari per una spinta o uno
sgambetto durante una partita di calcio fra amici nel cortile di
casa, era una violenza gratuita e vile fatta da dei bambini viziati
che sanno che tutto gli è permesso e che nessuno li può toccare.
Ma
più di tutto mi ha colpito lo sguardo e la risposta del bambino
palestinese di soli 8 anni, mi ha fatto riflettere, mi ha costretto a
pormi delle domande: “posso veramente aiutare questa gente con la
mia presenza qui?”
Io
non riuscirò mai a capire i palestinesi, perchè non so cosa vuol
dire passare un'infanzia piena di ingiustizie da ingoiare in
silenzio, non so cosa vuol dire andare tutti i giorni a scuola con la
paura di essere picchiati, o tornare a casa con il terrore di non
ritrovare più il padre o i fratelli incarcerati senza neanche sapere
il perchè, non so cosa vuol dire svegliarsi di notte con i militari
in casa che ti puntano contro un mitra, non so cosa vuol dire
ritrovarsi con tutti i denti rotti per aver preso un calcio di fucile
in bocca.
E
se non riesco a capire una persona, a sapere cosa prova, come vive,
quali sono i suoi sentimenti, come posso aiutarla?
Voi
accettereste l'aiuto di un estraneo, che non vi conosce, che non sa
niente di voi, che fra qualche giorno torna al suo paese e che non
rivedrete mai più, che oggi c'è e forse vi ha salvato da
un'aggressione violenta, ma in tanti anni di violenza e soprusi non
c'è mai stato?
Ecco
perchè quel bambino mi ha risposto con quel “no!” secco,
sgarbato, quasi arrabbiato con me vedendomi come un estraneo che
niente ha a che fare con la sua vita.
Ed
io sono rimasto li come uno scemo sulla strada, deluso, amareggiato,
arrabbiato, impotente, mentre il bambino ha ripreso il suo cammino
verso casa, ancora più consapevole del fatto che dovrà affrontare
tutte le ingiustizie che la vita gli presenterà, da solo, senza
l'aiuto di nessuno.
Adesso
immaginate i quattro ragazzini come lo stato di Israele, il bambino
come il popolo palestinese, e i militari come l'opinione pubblica
internazionale; cosa cambia? Niente!
Per
troppo tempo ormai l'occidente ha fatto finta di non vedere cosa sta
succedendo a questo popolo.
Per
troppo tempo i palestinesi sono stati lasciati soli.
Questa
è la colpa più grave dei paesi occidentali e di tutti noi:
l'indifferenza.
THEY
ARE JUST TEENAGERS .... OR NOT?
Few days ago, in a normal morning, at less than five meters from one of the many checkpoints spread about the city, preventing freedom of movement only to Palestinians, I witnessed this scene: four teenagers settlers, the oldest was no more than 13 years old, encounter a Palestinian boy about 8 years old along their path. Witnesses of the scene, in addition to me and the idle soldiers at the checkpoint, a Palestinian man about 60 years old with his wife.
The
Jewish boys approach the Palestinian child starting to
yell something, then some pushing, and then one of
the four tries to give the child a punch, but
fortunately he was able to block with his arm.
I rush
running and screaming to the teenagers to stop
harassment, and they went away calmly and laughing. First of all
I insult, in Italian, the soldiers asking them, in
English, why didn't they intervene to stop the
aggression. They don't consider me, merely looking
at me like they are in another world. The Palestinian man approach
me, seeing that I am a stranger says, "have
you seen? Have you seen what happens to the
Palestinians? We can't walk peacefully on the street and
we can't defend ourselves, because if we touch a
settler we are arrested immediately". Then he
walks away …
So
I walk up to the child and ask him if everything it's ok. He get
smart me “no!” and makes his own way.
Of
course “no”, what kind of stupid question I
did! Obviously not all is well, nothing goes well,
it's all wrong, because what I saw it was not
a "normal" fight between kids, maybe
because a push or a trip during a football
match with friends in the backyard, it was
a gratuitous and cowardly violence of spoiled
children who know that everything is allowed and
that no one can touch them.
But most
of all I was struck with the look and the answer of
the only 8 years old Palestinian boy,he made me think, he
forced me to think: "can I really help these
people with my presence here?”
I'll
never understand the Palestinians, because I do
not know what it means to spend a childhood full
of injustices to swallow silently, I do not
know what it means going to school every day with
the fear of being beaten, or going home with the
terror of not finding the father or the
brothers jailed without know why, I do not
know what it means waking up at night with the
soldiers pointing a machine gun at you,I do not know what
it means to have all the teeth broken by a rifle
butt on the mouth.
And if
I can't understand a person, to know what he
feels, how he lives, what's his feelings, how can
I help him?
Would you accept help from a foreign who does not know you, who knows nothing of you, that in a few days he will go back to his country and that you probably will review no more, that today he is here, and perhaps saves you from a violent attack, but in many years of violence and abuse he never was there?
Would you accept help from a foreign who does not know you, who knows nothing of you, that in a few days he will go back to his country and that you probably will review no more, that today he is here, and perhaps saves you from a violent attack, but in many years of violence and abuse he never was there?
That's
why the child answered me with that rude "no!",almost
angry with me, seeing me as an foreign who has
nothing to do with his life.
And I
stayed there like an idiot on the road,
disappointed, sad, angry, powerless, while the
child continued his way home, more aware that he
will face all the injustices that life will
present itself, without anyone's help.
Now
imagine the four teenagers like Israel, the child
like Palestinian people, and the soldiers like
the international public opinion; what changes? Nothing!
For too
long Western countries has been pretending not to see
what's happening to this people.
For
too long the Palestinians have been left alone.
The most
serious fault of Western countries and of all of us is
the indifference.
li israeliani hanno avvelenato anche i bambini, che schifo, mi fanno davvero schifo sono feccia,
RispondiEliminadetto questo ogni tanto ci sta ancora qualche eccezzione in quel pattume, qualche obiezione di coscienza: http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/26/visualizza_new.html_156872233.html
e "solo" il 60% sono degli emeriti stronzi: http://affaritaliani.libero.it/politica/israele-il-60-vuole-la-guerra-con-l-iran260312.html pensavo molto di più